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mercoledì 6 aprile 2011

un altro modo per vivere il camper

L'Aquila, 30 mar 2011 - Trascorrere la vita nei non luoghi è divenuta la quotidianità per le oltre 70 mila persone che all'Aquila vivevano, lavoravano, studiavano, esistevano. La transitorietà ha sostituito la sicurezza nel vivere quotidiano della comunità con spazi che non possono essere definiti né identitari né storici.




A dare vita ad una nuova l'Aquila sono sogni, paure, desideri che si intrecciano con la ricostruzione e il mercato globale, alle strategie di marketing urbano. Quello che oggi è apprezzato, e che resterà valido anche domani e dopodomani, è la capacità di sentirsi sicuri in una città che ha tradito strutturalmente i suoi abitanti, che li ha costretti a rivalutare la loro vita affrontandola a breve termine. Si dice che la cultura abbia perso la centralità nella vita dei giovani spinti sempre più verso un mondo governato da veline, escort, igieniste dentali, calciatori, tronisti, invece ci sono giovani che nel labirinto esistenziale del post terremoto hanno ritrovato la “normalità” vivendo in un camper e spostandosi tra un parcheggio e l'altro.



Quello che apprezzano Veronica e Alessio è proprio la capacità di essere in movimento, di viaggiare leggeri, senza preavviso e di sentirsi sicuri oltre a risparmiare sugli affitti schizzati alle stelle per le dure leggi del mercato. «Dopo il terremoto era l'unica soluzione – precisa Veronica Di Girolamo, 24 anni, aprendoci lo sportello della sua “casa” mobile a 7 posti – per cercare di finire gli studi. La fortuna è stata quella che i genitori del mio ragazzo, Alessio, avevano questo camper perché, a settembre 2009, cercare un appartamento in affitto era impensabile dato che non ce n'erano e poi i costi che venivano richiesti erano altissimi».



Così, da ottobre 2009, dal lunedì al venerdì, la vita di due giovanissimi studenti universitari si snoda tra i parcheggi della periferia aquilana: «Mi mancavano 8 esami – sottolinea Veronica – e rischiavo di non laurearmi. Penso che se non ho fatto il passaggio ad un'altra università è proprio perché vivo in camper». La sera tra il 5 e 6 aprile i due ragazzi, per loro fortuna, non si trovavano all'Aquila dato che erano andati a trascorrere il fine settimana dalle rispettive famiglie nel teramano: «La notte alle 3 e mezzo ho sentito la scossa, è stata lunga e lenta, non riuscivo a stare in piedi. Ho sperato che non fosse un terremoto a l'Aquila ma poi ho acceso la televisione e sul televideo ho letto le prime notizie».



Nel camper non manca niente: doccia, frigo con congelatore, tv lcd, serbatoio per l'acqua, stufa, pannelli solari, lussi che forse molte case affittate agli studenti non si sognano neanche. Lo spazio è poco, è innegabile, ogni sportello segue una rigida divisione di destinazione d'uso, pochi gli oggetti che possono accompagnare la quotidianità, l'ordine deve regnare sovrano per non rischiare di bloccare il passaggio tra la cucina e l'armadio.



Veronica si è laureata il sette febbraio scorso, Alessio il diciassette marzo, adesso entrambi stanno seguendo le lezioni dei corsi delle loro rispettive lauree magistrali, la voglia di studiare è il motore di una vita su quattro ruote. «I primi tempi ci fermavamo al piazzale del centro commerciale vicino al cimitero e poi ci siamo spostati all'Aquilone perché è servito in maniera migliore dagli autobus. Ma non restiamo fermi in un posto, ci muoviamo a seconda delle necessità dei nostri studi anche se, con l'aumento del costo del carburante, cerchiamo di non girare troppo».



Niente piazzole di sosta attrezzate, dunque, perché poste in luoghi scomodi, mal serviti, ma una vita di parcheggio in parcheggio con il solo obiettivo di finire gli studi universitari. Quando gli viene chiesto se non si siano stufati di vivere in un camper, dopo 17 mesi, la risposta è serafica: «Noi siamo fortunati, il fine settimana torniamo a casa, puliamo il camper e la domenica sera ripartiamo per l'Aquila poi abbiamo dato uno sguardo alle bacheche delle facoltà per cercare una casa in affitto ma non so se ci convenga».



di Sarah Porfirio



Aggiornato al 05/04/2011 13:28

TAG: studenti fuori sede, camper, università degli studi dell'aquila, parcheggio, affitto

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