Pagine

venerdì 17 gennaio 2014

LIQUID RUBRER DI PROGUARD: ISTRUZIONI PER L'USO

Liquido gomma EPDM
Suggerimenti applicativi e suggerimenti
Gomma EPDM liquido è un prodotto unico alte prestazioni . E ' notevoli proprietà significa che è necessario seguire semplici linee guida per essere sicuri di ottenere il miglior risultato dalla gomma liquida quando applicarlo e mentre le cure .
Le regole di base da seguire siano puliti, asciutti e si applicano .
Pulire la superficie che si sta per cappotto con la gomma liquida con una soluzione detergente .
Lasciare asciugare completamente. Gomma liquida è immediatamente impermeabile , il che significa anche che non si attacchi alle superfici bagnate o umide .
E ' importante assicurarsi che si miscela il catalizzatore per tutta la gomma liquida . Il modo migliore per farlo è cominciare a mescolare la gomma con un trapano a mano con una apposita elica . Quando vi è un vortice , versare il catalizzatore in e continuare a mescolare . Spostare il mixer tutto il possibile e su e giù per i fianchi , per garantire che hai raggiunto una miscela omogenea e completa .
Applicare con un pennello intorno bordi e aree di difficile accesso , diffondere la gomma liquida con una spatola e poi finire la superficie del tetto principale utilizzando un rullo a pelo corto per ottenere un grande traguardo. Un rullo vi darà una finitura molto più agevole rispetto a pennello .
preparazione
La superficie deve essere pulita ed asciutta . Utilizzare un detergente per rimuovere sporcizia e contaminanti che potrebbero compromettere l'adesione . Potrebbe essere necessario utilizzare una spazzola rigida attorno ad aree difficili . Superfici lisce potranno beneficiare di una luce carteggiare per togliere il lucido e migliorare l'adesione .
Gomma liquida è impermeabile , non appena è stato applicato , in modo che non si attacchi alle superfici umide .
Esso non si attacchi al silicone. Rimuovere completamente prima di applicare la gomma liquida .
Si può applicare in una mano direttamente in EPDM , di alluminio e di tetti in vetroresina . Se si applica sopra rivestimenti o sigillanti precedenti si consiglia di verificare se è necessario prima un primer . Ad esempio essa non è compatibile con prodotti a base di bitume e necessita di una prima Proflex innesco rivestimento barriera .
Quanto ti serve e come si ottiene il tasso di applicazione è corretto?
Ogni gallone US ( 3,78 litri ) copre fino a 46 metri quadrati o di 4,27 mq . Tuttavia, diciamo sempre, dopo aver tenuto conto imperfezioni del tetto , sprechi ecc si coprono 42 metri quadrati o 3,9 metri quadrati per gallone US può.
Il modo più semplice , è quello di prendere il numero di lattine e poi dividere il tetto in su in questo molte aree . Versate un gallone in un serpente come tallone sopra la zona , poi , utilizzando la spatola , circa diffonderla. Ora, usando un rullo a pelo corto , stendetela fino a quando non si sono diffuse in modo uniforme su tutta la superficie . Si liscia se stesso a formare un bel rivestimento in gomma senza soluzione di continuità . È poi passare all'area successiva fino al completamento.
In caso di utilizzo del nastro adesivo per rendere piacevoli bordi puliti , rimuoverlo prima che la gomma è indurita . In caso contrario , si corre il rischio di danneggiare il rivestimento in gomma quando si tira fuori il nastro , rivestito con materiale .
Lavoro e tempo di indurimento .
Lei ha circa 4 -6 ore di orario di lavoro a 20 ° C
In una situazione reale , di lavoro e di cura è interamente dettata dalla temperatura . Gomma liquida starà temperature estreme , anche nel suo stato non indurito , ma , al fine di ottenere il miglior risultato possibile, tenere a mente i seguenti punti di buon senso : -
Il calore accelera la guarigione . Se lo metti su un tetto caldo sotto il sole , cura accadrà più veloce - molto più veloce nel calore estremo . Con tutti i mezzi lasciare in caldo sole dopo l'applicazione , perché questo non danneggerà esso. Tuttavia, superfici molto calde renderà difficile per diffondere , auto- regolare e aderire .
Farai ogni tuo lavoro pennello ai bordi , intorno ai camini ecc , poi applicare sopra la superficie complessiva del tetto . Assicuratevi di non circondarsi e non hanno modo dal tetto.
Temperature di congelamento non danneggiano gomma liquida , corretti o non essiccate, ma sarà fermarlo curare e scuoiatura sopra . Nulla al di sotto 12 gradi C e la cura si arresta completamente . Non appena la temperatura aumenta di nuovo la cura continua . È possibile utilizzare questo a vostro vantaggio in due modi.
Se avete qualsiasi materiale lasciato in lattina e si desidera utilizzarlo in un secondo momento si può pop in frigo o nel congelatore .
Se si vuole fare il vostro tetto nei mesi più freddi e avere un laboratorio o ampio garage è possibile applicarlo all'interno e poi lasciare fuori tutto il giorno durante l'utilizzo del laboratorio per altri lavori . Portarlo a notte per continuare polimerizzazione . Freddo e umidità non hanno effetti negativi . Si può anche piovere sul tetto non indurito , ma essere realisti , pioggia o grandine faranno leggere rientranze nel finale di un tetto non polimerizzato.
Anche se la cura si ferma a 12 gradi C, se il tetto è esposto al sole, si otterrà molto più caldi rispetto alla temperatura dell'aria ambiente e accelerare la guarigione . Ciò significa che i giorni più freddi , se vi è sole , la cura continuerà .
A seconda della temperatura della gomma liquida crea una pellicola in qualsiasi cosa, da poche ore a più di 24 ore .

mercoledì 15 gennaio 2014

le 10 tecnologie che rivoluzioneranno il modo di guidare nei prossimi anni

Il punto d’arrivo, il traguardo, sarà quando non dovremo preoccuparci più di nulla. Quando la nostra macchina farà tutto da sé: si accenderà, uscirà dal garage, ci porterà fino a destinazione, si parcheggerà in totale autonomia. Ciò che oggi ci sembra fantascienza non sarà una rarità nel giro di un paio di decadi. Anzi, secondo uno studio pubblicato pochi giorni fa dalla società di consulenza IHS Automotive, il 9 per cento delle auto vendute nel 2035 si guideranno da sole. Saranno una su dieci, o quasi: ben 11,8 milioni di esemplari a livello mondiale.
Nel frattempo già oggi stiamo assistendo a un fermento. A tante piccole scosse telluriche che preparano il terreno alla rivoluzione che trasformerà le nostre compagne di viaggio a quattro ruote in sofisticatissimi computer, capaci di valutare in tempo reale qualsiasi variabile, di aggirare ogni ostacolo sul loro percorso fino ad azzerare la possibilità di errore.
Il Ces, la fiera dell’hi-tech che si è svolta la settimana scorsa a Las Vegas, è stata un’ottima occasione per scoprire e provare cosa si sta muovendo nel settore; per intuire quali direzioni stanno prendendo le case costruttrici per disegnare i contorni dell’auto del futuro. Ecco dieci tecnologie, novità, soluzioni che riscriveranno l’esperienza alla guida e i suoi immediati dintorni.
Il volante non è tutto
L’immagine di apertura è dedicata alla FV2 della Toyota, una concept car che fa a meno di uno dei tasselli fondamentali del puzzle di un’automobile: il volante. Questa monoposto si guida assecondando i movimenti del corpo dell’autista, che sta in piedi e la manovra in modo molto intuitivo, a mani libere, grazie anche all’aiuto della realtà aumentata. Inoltre la FV2 usa il riconoscimento facciale e vocale per sapere qual è l’umore del pilota e assisterlo con sempre maggiore tempestività. Se non è un’intelligenza artificiale, poco ci manca.
Massima vigilanza
Il sottinteso del sistema rileva-umore della FV2 è abbastanza intuibile: nei giorni in cui siamo particolarmente nervosi o distratti, il computer, che poi è il co-pilota della vettura, saprà che dovrà tenere un livello di guardia più alto. È un concetto affascinante, ma ancora tutto da definire. Più pratica la strada scelta da Audi, che al Ces ha dimostrato come, tramite una telecamera che inquadra costantemente il guidatore, sarà possibile sapere se sia sveglio oppure no. Se chiude gli occhi, nel giro di dieci secondi ecco suonare nell’abitacolo un forte allarme per svegliarlo. Se non reagisce vuol dire che la situazione è ben più grave di un colpo di sonno. Perciò la macchina si ferma da sola e chiama i soccorsi.
Il Wi-Fi salvavita
Altra tecnologia che potrà ridurre notevolmente le vittime di incidenti al volante è la V2V presentata dalla Ford. V2V sta per «Vehicle-to-vehicle communication» e, come il nome suggerisce, sfrutta una connessione wireless a corto raggio per avvisarci della posizione e di comportamenti anomali di altre auto negli immediati dintorni. Per esempio, se dietro l’angolo una sta arrivando a particolare velocità o un’altra è passata col rosso. Unico neo, nelle situazioni in cui il traffico è particolarmente intenso ci potrebbero essere problemi di funzionamento. Risolvibili magari combinando questa soluzione con sensori o sistemi laser, proposti anche da altre case.  
Attese smart
Altra innovazione targata Audi e mostrata ai giornalisti a Las Vegas sfrutta un collegamento con la rete dei semafori cittadini per mostrare sul cruscotto a che velocità (consentita, è ovvio) bisogna andare per prendere il verde. Oppure, se il rosso è inevitabile, qual è il tempo di attesa prima di ripartire. Di più: se la vettura è dotata di una tecnologia di start-stop, si riavvia cinque secondi prima che scatti il verde, così basta sollevare il piede dal freno e si è prontissimi a ripartire.
La vettura connessa
GM ha annunciato che dieci modelli di auto che stanno per entrare in produzione avranno a bordo una connettività LTE, la più veloce disponibile al momento. In generale, tutte o quasi le auto di nuova generazione non avranno bisogno di collegarsi a un cellulare o a un tablet per navigare in internet, perché avranno una rete dati di serie integrata al loro interno. Sarà la precondizione per fornire in modo indipendente tutta una serie di servizi, anche non strettamente connessi con l’universo delle quattro ruote. Come quello annunciato da Mercedes-Benz, che permetterà ai suoi clienti di gestire dalla vettura i termostati intelligenti della Nest (appena comprata da Google per 3,2 miliardi di dollari) e di regolare la temperatura domestica nel percorso verso casa.
Come uno smartphone
Il Ces è stato il luogo dell’annuncio dell’approdo di Android a bordo delle vetture Audi, Gm, Honda e Hyundai di prossima generazione. Una risposta di Big G a Apple che già presidia Bmw, Nissan, Ferrari e altri colossi del mercato. Le automobili saranno sempre più simili ai nostri dispositivi mobili preferiti: li potremo personalizzare con le app che ci piacciono di più, controllare a distanza dagli smartphone o persino da orologi intelligenti, come quelli realizzati ad hoc da Mercedes in collaborazione con Pebble.
La giusta distanza
Interessante l’idea della Harman, che ha deciso di integrare i Google Glass con le sue tecnologie di guida assistita. Il sistema analizza in automatico le immagini della strada davanti al guidatore e si accorge se c’è un rischio di collisione con il veicolo che si trova davanti, magari perché sta rallentando o si è fermato improvvisamente. In tal caso invia una notifica visiva e sonora direttamente agli occhiali smart, allertando chi li sta indossando e consentendogli di reagire con prontezza.
A gesti è meglio
L’ossessione dei costruttori è quella di fornire sempre nuove forme di intrattenimento e di personalizzazione a bordo, ma anche di non finire per distrarre troppo i guidatori. Da qui l’idea di Kia: utilizzare movimenti delle mani e delle dita per impostare la radio e il sistema di navigazione. Il concept è interessante, ricorda un po’ Kinect della Microsoft, e ha il pregio di poter essere gestito senza togliere gli occhi dalla strada.
Stacca la spina
L’auto elettrica sembra essere l’ultimo e più avanzato concetto di mobilità pulita. Ma rifornire la vettura può rappresentare un problema, anche per la scarsità delle colonnine in alcune zone. È per questo motivo che la Ford ha elaborato il concept della C-Max Solar Energi, che usa una risorsa presente in qualsiasi angolo del mondo. L’auto ha un pannello solare sul tettuccio che raccoglie l’energia necessaria per ricaricare la batteria. Un giorno di esposizione equivale a quattro ore di ricarica a una presa di corrente.
Il valletto elettronico
Va bene, possiamo pazientare ancora qualche anno per l’auto che si guida da sola, ma forse ci libereremo prima del previsto di un’incombenza che pochi gradiscono: parcheggiare. La francese Valeo ha presentato una tecnologia che si monta a bordo delle vetture e permette loro di trovare da sole uno spazio libero dove sistemarsi in un garage o in un'area parcheggio. Il meccanismo è basato su un cervello elettronico e un sistema di sensori. Per attivare il tutto basta scendere dalla macchina e dare l’ok da una app. Senza impazzire a girare intorno per ore e a condannarsi a manovre impossibili. Troppo bello per essere vero? Speriamo proprio di no.

lunedì 13 gennaio 2014

Energie rinnovabili, arriva la batteria di flusso low cost

L'intermittenza di energia solare ed eolica sta portando gli operatori della rete alla ricerca di modi migliori per immagazzinare energia.
Potenza raccolte dal Sole e dal vento è versando in reti elettriche dal gigawatt. Ciò rende sempre più importante trovare un modo efficace e conveniente per immagazzinare energia rinnovabile per quei tempi, quando la brezza muore o il cielo appannarsi.
"Ora abbiamo una buona possibilità di risolvere quel problema", dice Michael Aziz, uno scienziato dei materiali presso la Harvard University di Cambridge, Massachusetts. La sua soluzione è una batteria di flusso che eroga una alta densità di energia senza necessità per i metalli costosi trovati in altri modelli.
Batterie di flusso funzionano pompando diversi brodi chimiche su due elettrodi separati da una membrana. I protoni cambio chimici attraverso la membrana e gli elettroni navetta lungo il circuito che collega gli elettrodi, che scarica la batteria. Invertendo la reazione di ricarica della cella (vedi figura in basso).
Il grande vantaggio di batterie di flusso è che le sostanze chimiche possono essere immagazzinati in serbatoi di fuori del complesso di batteria. Aumento della capacità è semplicemente una questione di costruzione di serbatoi più grandi, rendendo le batterie di flusso particolarmente adatto per lo stoccaggio di energia su larga scala.
Le batterie più avanzate flussi commerciali si affidano a ioni di vanadio. Una manciata di batterie di flusso di vanadio sono in funzione in tutto il mondo, e lo scorso anno in Giappone, dove l'energia solare è in aumento, la Hokkaido Electric Power Company ha ordinato la batteria di flusso vanadio grande del mondo. La batteria dovrebbe essere pronto nel 2015.
"Il problema è, vanadio è molto costoso", dice Aziz.

Alimentatore

Negli ultimi decenni, i ricercatori hanno studiato molti altri sistemi chimici e governato tutti, ma una manciata fuori. "La tavola periodica è stato abbastanza bene raccolto oltre", dice Aziz. «Così abbiamo introdotto il mondo della chimica organica a questo problema."
Anodo della sua batteria usa una soluzione di acido solforico contenente un tipo di composto organico noto come un chinone. Il chinone è economico e non necessita di sollecitazione catalitico reagire con protoni per formare un idrochinone alta energia, la carica così la batteria. Aziz abbinato questa metà del flusso batteria con un partner noto: un catodo che alterna bromo e acido bromidrico.
La reazione chinone-idrochinone è circa 1.000 volte più veloce rispetto alla reazione di vanadio rivale, permettendo alla batteria di carica e scarica velocemente. E cambiando alcuni gruppi chimici del chinoni, Aziz può alterare la loro solubilità e anche la tensione della batteria di flusso, messa a punto del sistema. La batteria, presentato oggi in Nature 1 , ha completato 100 cicli di carica-scarica con nessun segno di degrado (anche se un sistema commerciale avrebbe probabilmente bisogno di top 10.000 cicli).
Aziz calcola che la sua batteria di flusso potrebbe memorizzare un kilowattora di energia prodotti chimici che costano 27 dollari - un terzo il prezzo del sistema di vanadio rivale. Ulteriori miglioramenti potrebbero renderla competitiva con le altre tecnologie per la memorizzazione di grandi quantità di energia, come l'aria compressa.
"Vorrei solo che avevo pensato, perché si tratta di un semplice sistema tale", dice Robert Savinell, un ingegnere elettrochimica presso la Case Western Reserve University di Cleveland, Ohio. «E le idee più semplici sono spesso le più efficaci."

Soluzione organica

Il sistema è ben lungi dall'essere perfetto, però: bromo e acido bromidrico sono corrosivi e possono causare grave inquinamento se trapelate. "Il bromo è, in questo momento, il tallone d'Achille di questa particolare batteria", dice Aziz. La risposta potrebbe essere quella di andare completamente biologico, aggiunge: "Stiamo lavorando sulla sostituzione del bromo con un chinone diverso."
Ha finanziamenti dagli Stati Uniti Advanced Research Projects Agency-Energy (ARPA-E) per sviluppare il concetto in un grande prototipo "delle dimensioni di un rimorchio cavallo" entro tre anni.Il suo team sta anche lavorando con società pulita tecnologia innovazioni sostenibili di Glastonbury, nel Connecticut, per commercializzare la batteria di flusso.
Non sono solo le aziende energetiche che sono interessati a batterie di flusso. "Il mercato più grande a livello di ingresso è per le industrie che intendono ridurre le bollette di energia elettrica di potere d'acquisto più conveniente di notte, e di utilizzarlo per la produzione durante il giorno", dice Savinell.
Batterie di flusso più economiche potrebbe anche essere abbinati a pannelli solari domestici, aggiunge Aziz. Utilizzando un sistema non più grande rispetto ai 2.000 litri serbatoi di riscaldamento ad olio che sono già installati in molte case, si calcola, "è plausibile per memorizzare un giorno di energia solare, e alimentare la vostra casa la sera".

Adattato da Wang, W. et al. Adv. Funz. Mater. 23, 970-986 (2013).
In una batteria di flusso, due liquidi vengono pompati da serbatoi separati per subire reazioni e scambiare ioni positivi attraverso una membrana, generazione di energia elettrica. In modalità di ricarica, la reazione viene invertita.

giovedì 9 gennaio 2014

Nata a Torino nel 1912, ANFIA - Associazione Nazionale Filiera Industria Automobilistica, svolge da 100 anni la funzione di Trade Association, come portavoce delle aziende italiane che operano ai massimi livelli nei settori della costruzione, trasformazione ed equipaggiamento degli autoveicoli per il trasporto individuale e collettivo di persone e di merci. 
Con 270 Aziende associate, ANFIA è tra le maggiori Associazioni di categoria che aderiscono a CONFINDUSTRIA e rappresenta il punto di riferimento relazionale e strategico tra la filiera automotive e il contesto politico-istituzionale, italiano e internazionale. I principali temi di interesse per la filiera rappresentata da ANFIA, verso i quali l’Associazione indirizza il proprio intervento, appartengono alle macro-aree della mobilità, della sicurezza, dell’ambiente, dell’energia, della ricerca e dell’internazionalizzazione.
L’Associazione è strutturata in 9 Gruppi merceologici, ciascuno coordinato da un Presidente e guidato da un Comitato Direttivo: Autoveicoli; Autovetture Sportive e Speciali; Carrozzieri Autovetture; Autobus; Carrozzieri Veicoli Industriali; Componenti; Pneumatici; Produttori Veicoli per il Tempo Libero; Rimorchi. I principali organi direttivi di ANFIA sono il Presidente e i due Vice Presidenti, l’Assemblea Generale, che raggruppa tutti gli Associati, e il Consiglio Direttivo, composto dai Presidenti dei 9 Gruppi ANFIA.

Settori di attività

L’attività dell’Associazione è organizzata nelle seguenti strutture operative: Area Tecnica e Affari Regolamentari, Area Economica, Studi e Statistiche, Saloni ed Eventi, Consulenza e formazione, Relazioni istituzionali, Comunicazione e Ufficio stampa, che definiscono e realizzano la missione e l’offerta associativa di ANFIA:
•    Tutelare gli interessi delle Aziende associate nelle sedi istituzionali pubbliche e private, sia  nazionali che internazionali.
•    Provvedere allo studio e alla risoluzione dei problemi di natura economica, giuridica, tecnica, fiscale e legislativa del comparto automotive.
•    Promuovere il miglioramento continuo della qualità.
•    Analizzare l’andamento del mercato autoveicolistico, sviluppando elaborazioni statistiche ad hoc per ognuno dei Gruppi ANFIA.
•    Organizzare partecipazioni istituzionali o collettive alle manifestazioni espositive di interesse delle Associate, nonché ottenere condizioni preferenziali di partecipazione ai Saloni.
•    Informare i media e l’opinione pubblica sulle tematiche associative.

Gli interlocutori di ANFIA a livello nazionale e internazionale

L'azione nei confronti delle Istituzioni vede ANFIA collaborare a livello nazionale con il Governo, il Parlamento e le Amministrazioni locali, ma anche con Enti e Associazioni come ACI (Automobile Club d’Italia), ASSTRA (Associazione Trasporti), CUNA (Commissione Tecnica di Unificazione nell’Autoveicolo), Federambiente (Federazione Italiana Servizi Pubblici Igiene Ambientale) e ICE (Istituto per il Commercio Estero). Nel 2009, inoltre, attraverso un accordo tra ANCMA (Associazione Nazionale Ciclo, Motociclo, Accessori), ANFIA e UNACOMA (Unione Nazionale Costruttori Macchine Agricole), nasce FEDERVEICOLI, la federazione di settore delle associazioni nazionali dei Costruttori di veicoli e componenti.
In ambito UE, ANFIA collabora dal 1960 con il CLCA, oggi ACEA (European Automobile Manufacturers Association), partecipando ai lavori della Commissione Europea e dell’ECMT (European Conference of Ministers of Transport). Nel 1972 ha aderito al CLEPA, l’Associazione europea dei produttori di componenti per autoveicoli e, successivamente, all’ECF, la Federazione europea dei produttori di veicoli per il plein air, e al CLCCR, il Comitato che raggruppa i costruttori di carrozzerie per veicoli industriali e rimorchi. A ciò si aggiunge la collaborazione con la rappresentanza UE ministeriale italiana e di CONFINDUSTRIA.
A livello mondiale, dal 1919 ANFIA è membro di OICA (Organisation Internationale des Constructeurs d’Automobiles), organismo internazionale che raggruppa le Associazioni dei produttori di autoveicoli e attraverso la quale ANFIA opera in sede ECE/ONU.
Attualmente, ANFIA detiene la Vice Presidenza di OICA e, nell’ambito della stessa organizzazione, del Comitato sulle Politiche Industriali ed Economiche, oltre a prendere parte ai lavori del Comitato Saloni e Fiere. A queste si aggiunge la Vice Presidenza di FEDERVEICOLI e la Vice Presidenza di CUNA.
Associazione Nazionale Filiera Industria Automobilistica, svolge da 100 anni la funzione di Trade Association, come portavoce delle aziende italiane che operano ai massimi livelli nei settori della costruzione, trasformazione ed equipaggiamento degli autoveicoli per il trasporto individuale e collettivo di persone e di merci. 
Con 270 Aziende associate, ANFIA è tra le maggiori Associazioni di categoria che aderiscono a CONFINDUSTRIA e rappresenta il punto di riferimento relazionale e strategico tra la filiera automotive e il contesto politico-istituzionale, italiano e internazionale. I principali temi di interesse per la filiera rappresentata da ANFIA, verso i quali l’Associazione indirizza il proprio intervento, appartengono alle macro-aree della mobilità, della sicurezza, dell’ambiente, dell’energia, della ricerca e dell’internazionalizzazione.
L’Associazione è strutturata in 9 Gruppi merceologici, ciascuno coordinato da un Presidente e guidato da un Comitato Direttivo: Autoveicoli; Autovetture Sportive e Speciali; Carrozzieri Autovetture; Autobus; Carrozzieri Veicoli Industriali; Componenti; Pneumatici; Produttori Veicoli per il Tempo Libero; Rimorchi. I principali organi direttivi di ANFIA sono il Presidente e i due Vice Presidenti, l’Assemblea Generale, che raggruppa tutti gli Associati, e il Consiglio Direttivo, composto dai Presidenti dei 9 Gruppi ANFIA.

Settori di attività

L’attività dell’Associazione è organizzata nelle seguenti strutture operative: Area Tecnica e Affari Regolamentari, Area Economica, Studi e Statistiche, Saloni ed Eventi, Consulenza e formazione, Relazioni istituzionali, Comunicazione e Ufficio stampa, che definiscono e realizzano la missione e l’offerta associativa di ANFIA:
•    Tutelare gli interessi delle Aziende associate nelle sedi istituzionali pubbliche e private, sia  nazionali che internazionali.
•    Provvedere allo studio e alla risoluzione dei problemi di natura economica, giuridica, tecnica, fiscale e legislativa del comparto automotive.
•    Promuovere il miglioramento continuo della qualità.
•    Analizzare l’andamento del mercato autoveicolistico, sviluppando elaborazioni statistiche ad hoc per ognuno dei Gruppi ANFIA.
•    Organizzare partecipazioni istituzionali o collettive alle manifestazioni espositive di interesse delle Associate, nonché ottenere condizioni preferenziali di partecipazione ai Saloni.
•    Informare i media e l’opinione pubblica sulle tematiche associative.

Gli interlocutori di ANFIA a livello nazionale e internazionale

L'azione nei confronti delle Istituzioni vede ANFIA collaborare a livello nazionale con il Governo, il Parlamento e le Amministrazioni locali, ma anche con Enti e Associazioni come ACI (Automobile Club d’Italia), ASSTRA (Associazione Trasporti), CUNA (Commissione Tecnica di Unificazione nell’Autoveicolo), Federambiente (Federazione Italiana Servizi Pubblici Igiene Ambientale) e ICE (Istituto per il Commercio Estero). Nel 2009, inoltre, attraverso un accordo tra ANCMA (Associazione Nazionale Ciclo, Motociclo, Accessori), ANFIA e UNACOMA (Unione Nazionale Costruttori Macchine Agricole), nasce FEDERVEICOLI, la federazione di settore delle associazioni nazionali dei Costruttori di veicoli e componenti.
In ambito UE, ANFIA collabora dal 1960 con il CLCA, oggi ACEA (European Automobile Manufacturers Association), partecipando ai lavori della Commissione Europea e dell’ECMT (European Conference of Ministers of Transport). Nel 1972 ha aderito al CLEPA, l’Associazione europea dei produttori di componenti per autoveicoli e, successivamente, all’ECF, la Federazione europea dei produttori di veicoli per il plein air, e al CLCCR, il Comitato che raggruppa i costruttori di carrozzerie per veicoli industriali e rimorchi. A ciò si aggiunge la collaborazione con la rappresentanza UE ministeriale italiana e di CONFINDUSTRIA.
A livello mondiale, dal 1919 ANFIA è membro di OICA (Organisation Internationale des Constructeurs d’Automobiles), organismo internazionale che raggruppa le Associazioni dei produttori di autoveicoli e attraverso la quale ANFIA opera in sede ECE/ONU.
Attualmente, ANFIA detiene la Vice Presidenza di OICA e, nell’ambito della stessa organizzazione, del Comitato sulle Politiche Industriali ed Economiche, oltre a prendere parte ai lavori del Comitato Saloni e Fiere. A queste si aggiunge la Vice Presidenza di FEDERVEICOLI e la Vice Presidenza di CUNA.
Sarà Auto Expò, il più grande salone automobilistico dell'India, la passerella su cui il prossimo mese di febbraio farà il suo esordio la nuova Tata Nano Diesel.

Per il costruttore indiano sarà anche l'occasione, riferisce Autoevolution, per mostrare ai potenziali clienti le rinnovate qualità della city car nazionale, oltre alla migliorata efficienza nei consumi di carburante. La nuova Tata Nano Diesel dovrebbe essere spinta da un motore bicilindrico da 800cc equipaggiato con turbocompressore Garrett, installato a monte del sistema di iniezione diretta common rail sviluppato da Bosch. Con una potenza promessa di circa 40-45 Cv il motore dovrebbe consentire alla Tata Nano percorrenze dell'ordine di 30-40 km/litro, valore che la dovrebbe rendere molto competitiva sul fronte dei consumi. Ma i programmi Tata non si limitano alla city car Nano. Il costruttore indiano dovrebbe anche presentare, sulla pedana dello stesso auto show, una berlina di lunghezza inferiore ai 4 metri e una nuova due volumi, entrambe inserite nella gamma del nuovo 'Progetto Falcon' di Tata Motors con l'obiettivo di contribuire al futuro commerciale del marchio.

Sulla nuova generazione Tata Nano la casa ripone molte speranze, visto che il successo della versione precedente è stato inferiore alle aspettative. La nuova versione diesel, in particolare, dovrebbe consentire al costruttore indiano di far acquisire credibilità al modello e conquistare così nuove quote di mercato.

LA CORTE DI CASSAZIONE FA CHIAREZZA:TUTTI I VEICOLI VENTENNALI HANNO IL DIRITTO AL PAGAMENTO DELLE TASSE AUTOMOBILISTICHE IN MISURA RIDOTTA

CON LA SENTENZA Nr: 3837 DEL 15 FEBBRAIO 2013, LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE VI CIVILE HA CONDANNATO LA REGIONE E. ROMAGNA PER AVER PRETESO LA RISCOSSIONE DELLA TASSA DI POSSESSO DAL PROPRIETARIO DI UN VEICOLO AVENTE UNA ETA' SUPERIORE AI 20 ANNI MA NON ISCRITTO AL REGISTRO ASI. IN SINTESI LA SENTENZA STABILISCE CHE: al fine di ottenere un beneficio fiscale, il proprietario del veicolo non ha nessun obbligo ne di essere socio ne di iscrivere il proprio veicolo a qualsivoglia Ente o Associazione privata. Secondo la Corte di Cassazione, non e' costituzionalmente ammissibile previlegiare alcuni cittadini rispetto ad altri, che per loro legittima scelta,hanno deciso di non aderire ad un Ente privato e che e' altrettanto anticostituzionale qualsiasi eventuale balzello richiesto al cittadino affinché possa usufruire di uno sgravio fiscale previsto da una legge nazionale (art.63 legge 342/2000) per possessori di veicoli di particolare interesse storico. Avendo l'ASI stabilito con propria determinazione, rinnovata annualmente, che tutti i veicoli aventi piu' di 20anni sono da considerarsi di particolare interesse storico purché con telaio e carrozzeria conformi all'originale o compatibile, con interni decorosi, ne consegue che chiunque sia in possesso di un veicolo rispondente ai requisiti suddetti puo' essere esentato dal pagamento della tassa di possesso.
SOLTANTO IN CASO DI UTILIZZO SU PUBBLICA STRADA, I PROPRIETARI SONO ASSOGGETTATI AD UNA TASSA DI CIRCOLAZIONE FORFETTARIA DI 25.82 EURO, SPECIFICANDO NELLA CAUSALE DI VERSAMENTO CHE : TRATTASI DI VEICOLO AI SENSI  ART: 63 LEGGE 342/2000.

domenica 5 gennaio 2014

A febbraio il lancio della nuova Tata Nano diesel


ANFIA - Associazione Nazionale Filiera Industria Automobilistica

Nata a Torino nel 1912, ANFIA - Associazione Nazionale Filiera Industria Automobilistica, svolge da 100 anni la funzione di Trade Association, come portavoce delle aziende italiane che operano ai massimi livelli nei settori della costruzione, trasformazione ed equipaggiamento degli autoveicoli per il trasporto individuale e collettivo di persone e di merci. 
Con 270 Aziende associate, ANFIA è tra le maggiori Associazioni di categoria che aderiscono a CONFINDUSTRIA e rappresenta il punto di riferimento relazionale e strategico tra la filiera automotive e il contesto politico-istituzionale, italiano e internazionale. I principali temi di interesse per la filiera rappresentata da ANFIA, verso i quali l’Associazione indirizza il proprio intervento, appartengono alle macro-aree della mobilità, della sicurezza, dell’ambiente, dell’energia, della ricerca e dell’internazionalizzazione.
L’Associazione è strutturata in 9 Gruppi merceologici, ciascuno coordinato da un Presidente e guidato da un Comitato Direttivo: Autoveicoli; Autovetture Sportive e Speciali; Carrozzieri Autovetture; Autobus; Carrozzieri Veicoli Industriali; Componenti; Pneumatici; Produttori Veicoli per il Tempo Libero; Rimorchi. I principali organi direttivi di ANFIA sono il Presidente e i due Vice Presidenti, l’Assemblea Generale, che raggruppa tutti gli Associati, e il Consiglio Direttivo, composto dai Presidenti dei 9 Gruppi ANFIA.

Settori di attività

L’attività dell’Associazione è organizzata nelle seguenti strutture operative: Area Tecnica e Affari Regolamentari, Area Economica, Studi e Statistiche, Saloni ed Eventi, Consulenza e formazione, Relazioni istituzionali, Comunicazione e Ufficio stampa, che definiscono e realizzano la missione e l’offerta associativa di ANFIA:
•    Tutelare gli interessi delle Aziende associate nelle sedi istituzionali pubbliche e private, sia  nazionali che internazionali.
•    Provvedere allo studio e alla risoluzione dei problemi di natura economica, giuridica, tecnica, fiscale e legislativa del comparto automotive.
•    Promuovere il miglioramento continuo della qualità.
•    Analizzare l’andamento del mercato autoveicolistico, sviluppando elaborazioni statistiche ad hoc per ognuno dei Gruppi ANFIA.
•    Organizzare partecipazioni istituzionali o collettive alle manifestazioni espositive di interesse delle Associate, nonché ottenere condizioni preferenziali di partecipazione ai Saloni.
•    Informare i media e l’opinione pubblica sulle tematiche associative.

Gli interlocutori di ANFIA a livello nazionale e internazionale

L'azione nei confronti delle Istituzioni vede ANFIA collaborare a livello nazionale con il Governo, il Parlamento e le Amministrazioni locali, ma anche con Enti e Associazioni come ACI (Automobile Club d’Italia), ASSTRA (Associazione Trasporti), CUNA (Commissione Tecnica di Unificazione nell’Autoveicolo), Federambiente (Federazione Italiana Servizi Pubblici Igiene Ambientale) e ICE (Istituto per il Commercio Estero). Nel 2009, inoltre, attraverso un accordo tra ANCMA (Associazione Nazionale Ciclo, Motociclo, Accessori), ANFIA e UNACOMA (Unione Nazionale Costruttori Macchine Agricole), nasce FEDERVEICOLI, la federazione di settore delle associazioni nazionali dei Costruttori di veicoli e componenti.
In ambito UE, ANFIA collabora dal 1960 con il CLCA, oggi ACEA (European Automobile Manufacturers Association), partecipando ai lavori della Commissione Europea e dell’ECMT (European Conference of Ministers of Transport). Nel 1972 ha aderito al CLEPA, l’Associazione europea dei produttori di componenti per autoveicoli e, successivamente, all’ECF, la Federazione europea dei produttori di veicoli per il plein air, e al CLCCR, il Comitato che raggruppa i costruttori di carrozzerie per veicoli industriali e rimorchi. A ciò si aggiunge la collaborazione con la rappresentanza UE ministeriale italiana e di CONFINDUSTRIA.
A livello mondiale, dal 1919 ANFIA è membro di OICA (Organisation Internationale des Constructeurs d’Automobiles), organismo internazionale che raggruppa le Associazioni dei produttori di autoveicoli e attraverso la quale ANFIA opera in sede ECE/ONU.
Attualmente, ANFIA detiene la Vice Presidenza di OICA e, nell’ambito della stessa organizzazione, del Comitato sulle Politiche Industriali ed Economiche, oltre a prendere parte ai lavori del Comitato Saloni e Fiere. A queste si aggiunge la Vice Presidenza di FEDERVEICOLI e la Vice Presidenza di CUNA.

Si può fare industria dell'auto in Italia? Premier Letta dice si'

ROMA - "Nonostante tutto in Italia si può fare industria dell'auto e noi lavoriamo in quella direzione": lo ha affermato il premier Enrico Letta in un videomessaggio in apertura dell'assemblea dell'Anfia che quest'anno aveva come filo conduttore questo tema: 'Fare industria automotive in Italia oggi. Una scelta possibile?'. Il presidente del Consiglio ha espresso il sostegno del Governo all'industria automotive italiana come comparto chiave dell'economia del Paese. "C'è una grande tradizione dietro le spalle, ma non vogliamo guardare solo indietro. Ci sono molti settori di eccellenza da sviluppare", ha aggiunto Letta, assicurando: "Voglio dare un messaggio di incoraggiamento che suona difficile in un momento in cui il Paese fa fatica" ma che ha "davanti" la ripresa.

L'assemblea pubblica dell'Associazione nazionale della filiera dell'industria automobilistica si è svolta a Roma alla presenza anche del sottosegretario del Ministero dello Sviluppo economico Claudio De Vincenti, che ha annunciato la ''predisposizione del decreto di formalizzazione della Consulta Automotive'', il tavolo per il rilancio del settore che riunisce tutti i rappresentanti della filiera automotive ed i ministeri coinvolti. La richiesta dell'avvio di questo tavolo di consultazione permanente era stava avanzata dall'Anfia proprio in occasione dell'assemblea dello scorso anno all'allora premier Mario Monti. Ad accoglierla però è stato il ministro dello Sviluppo economico Flavio Zanonato ed infatti la Consulta Automotive, anche se ancora non c'è il certificato di nascita, ''è già operativo'', ha ricordato De Vincenti aggiungendo che ''il 10 gennaio si terrà la prossima riunione sulle tematiche industriali e pochi giorni dopo ci sarà quella sulle tematiche del mercato dell'auto''. A questo proposito De Vincenti ha ribadito che il Governo ''per ridare stabilità al mercato dell'auto non pensa ad incentivi ma ad interventi strutturali, che portino a tassi di rotazione sempre più elevati e all' abbassamento dell'età media dei veicoli. Ciò si può fare - ha detto il sottosegretario allo Sviluppo economico - sostenendo il ruolo delle flotte aziendali e pubbliche''. Intervenuto all'assemblea Anfia, anche il presidente di Confindustria Giorgio Squinzi ha richiamato l'''urgenza di un piano industriale per il rilancio del settore dell'auto, che superi gli strumenti di stimolo della domanda utilizzati negli anni scorsi". Per Squinzi "un serio piano industriale deve affrontare innanzitutto il nodo della ricerca e dell' innovazione". Per questo la richiesta di Confindustria è di "ripristinare e rendere strutturale un credito di imposta per gli investimenti in ricerca e innovazione realizzati dalle imprese". Nel suo intervento il presidente dell'Anfia Roberto Vavassori ha ricordato che ''il mondo dell'autoveicolo è in costante crescita a livello globale e che la depressione del 2009 è stata abbondantemente superata, così come il picco del 2007''. Ma ''alle aree in forte accelerazione, Cina e Stati Uniti tra tutte, si contrappongono Giappone ed Europa''. L'Europa occidentale, in particolare, ha detto Vavassori, ''ha recuperato a stento l'80% dei volumi del 2007, ed anche allungando lo sguardo fino al 2017 non recupera interamente questi valori''.

Il presidente dell'Anfia ha ricordato che a fine 2013 in Europa ''si produrranno 3 milioni di veicoli in meno rispetto al 2007''. Ma pur in questo scenario l'industria automotive è ''un pilastro della manifattura europea. ''Circa 13 milioni di cittadini europei dipendono direttamente o indirettamente dal lavoro della nostra filiera'' e ''il nostro settore - ha precisato - è il principale innovatore a livello continentale, con oltre un quarto dell'investimento in innovazione e sviluppo pari a oltre 32 milioni di euro per anno e oltre 9.500 brevetti realizzati. Inoltre l'attivo commerciale rappresentato dall'esportazione di veicoli e componenti 'made in Europe' è pari a oltre 90 miliardi di euto l'anno''. Anche in Italia - ha precisato il presidente dell'Anfia - ''la filiera dell'auto dà lavoro a circa 1,2 milioni di addetti ed è il maggior investitore privato in innovazione e sviluppo con 2 miliardi di euro l'anno''. Ma ''la produzione di autoveicoli si è progressivamente assottigliata fino ad arrivare alle circa 400 mila vetture del 2012, ovvero 500 mila vetture in meno rispetto a cinque anni fa (-56%). E nel 2013 la stima è di 350.000 vetture prodotte''. Vavassori ha precisato che ''il trend del rapporto tra autovetture prodotte e immatricolate negli ultimi 6 anni è negativo'' e ''in Italia si produce meno del 30% dell'immatricolato, cioè solo una vettura su quattro''.

Ne consegue che ''il mercato ha perso il 44% in volume dal 2007 al 2012 e nel 2013 chiuderà con una contrazione di oltre il 7%''. Inoltre, ''secondo le previsioni il mercato dell'auto in Italia raggiungerà di nuovo 1,8 milioni di autovetture nuove vendute solo nel 2017, grazie al progressivo invecchiamento del parco auto, che gli anni di crisi stanno determinando''. Per rilanciare il settore il presidente dell'Anfia chiede al Governo una serie di interventi. Tra i primi c'è quello sulla fiscalità dell'auto, ''giunta a quasi 73 miliardi di euro l'anno'', che va resa ''meno opprimente e più capace di promuovere gli investimenti in tecnologie ecologiche fatti dall'industria negli ultimi anni, abolendo gli inutili balzelli recentemente introdotti, quali il superbollo, e la assurda diminuzione dei vantaggi fiscali per le auto aziendali''. Altre misure necessarie sono: la diminuzione del caos normativo, la semplificazione burocratica e la riduzione della rigidità del mercato del lavoro.

Luci diurne a led sono legali, lo dice decreto dei Trasporti

 E' legale l'installazione sui veicoli delle luci a led per l'illuminazione diurna in luogo degli anabbaglianti, ma solo se si seguono alcune modalità di installazione e di verifica. Per fare chiarezza su una materia delicata per la sicurezza stradale è intervenuto il Ministero delle infrastrutture e dei Trasporti con il decreto del 6 novembre 2013, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 19 novembre 2013 e intitolato "Regolamentazione dell'installazione delle luci di marcia diurna sui veicoli in circolazione". La deroga, valida per tutti veicoli a motore eccetto i rimorchi, prevede una procedura di montaggio specifica e passaggi obbligati per aggiornare la carta di circolazione, da effettuarsi dopo la prova presso la motorizzazione. Si possono installare al massimo due luci nella parte frontale dell'auto, che devono riportare la marchiatura di omologazione UNECE 87 ed essere collocate rispettando le norme ECE R48 (relative a distanza minima reciproca, altezza rispetto al suolo e inclinazione). Inoltre, le luci devono attivarsi e disattivarsi simultaneamente al motore, ma devono spegnersi automaticamente se vengono attivati i fendinebbia, gli abbaglianti o gli anabbaglianti. L'installazione deve essere eseguita da un'officina di autoriparazione che certifichi il montaggio compilando l'apposito modulo.

Successivamente, il veicolo dovrà essere sottoposto a visita e prova per l'aggiornamento del libretto presso gli Uffici della Motorizzazione territorialmente competenti rispetto alla sede dell'officina che ha effettuato il montaggio. Una volta superate le verifiche con esito positivo, il libretto di circolazione viene aggiornato con l'apposizione di un'etichetta che riporta la dicitura ''installate luci di marcia diurna conformi al regolamento 87 UNECE''. Infine, il Decreto specifica che questa regolamentazione non è valida per quei veicoli su cui siano state installate le luci di marcia diurna tramite sostituzione di un dispositivo o di un gruppo ottico originale (faro) con uno (omologato) di analoga forma e dimensioni, contenente anche la suddetta funzione.
Il provvedimento accoglie le istanze formulate dall'Anfia in rappresentanza dei produttori di dispositivi di illuminazione destinati all'aftermarket. "Grazie all'utilizzo delle luci a led al posto degli anabbaglianti - precisa Anfia - si hanno vantaggi sia in termini di consumi di carburante, sia in termini di maggior sicurezza sulle strade grazie all'utilizzo sempre più frequente di sorgenti luminose a LED nei kit disponibili per l'aftermarket".