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martedì 31 marzo 2020

cosa dice la legge per poter vendere le propria piccola produzione di uova

Nell’utopia di veder scomparire i grandi allevamenti intensivi di galline ovaiole (sia in gabbia che a terra), vogliamo qui provare ad immaginarci un futuro possibile fatto di tanti piccoli pollai domestici famigliari per l’autoconsumo e da tanti piccoli imprenditori agricoli (non professionali) in grado di fare vendita diretta al consumatore finale delle uova del proprio pollaio (in cui devono essere ospitate non più di 50 galline ovaiole).
Ovviamente tutto ciò senza nulla togliere a quegli imprenditori medio/grandi che hanno a cuore il buon prodotto finale di qualità e riescono ad allevare tantissime galline producendo uova biologiche con codice 0 (da verificare sull’etichettatura stampata sul guscio) e tenendo gli animali in allevamenti biologici con vegetazione e mangimi biologici e garantendo ad ogni esemplare almeno 4-10 mq di pascolo (4 mq di superficie scoperta è la superficie minima richiesta dall’AllegatoIII del Regolamento (CE n. 889/2008) per definire l’allevamento biologico e 10 mq è la superficie consigliata per un allevamento biologico estensivo).

DI COSA PARLEREMO IN QUESTO ARTICOLO

In questo articolo intendiamo fornire tutte le indicazioni utili a coloro che abbiano il desiderio di realizzare un piccolo allevamento di galline ovaiole (meno di 50 esemplari) con lo scopo di vendere le proprie uova, ad esempio a conoscenti, vicini di casa e altri possibili “clienti”, con la formula della “vendita diretta”rispettando tutte le complesse regole previste sia in termini sanitari che in termini fiscali.

Non troverete dunque informazioni riguardanti gli imprenditori agricoli così come definiti dall’art. 2082 del Codice Civile (“chi esercita professionalmente un’attività economica organizzata al fine della produzione o dello scambio di beni o di servizi”), ovvero non parleremo né di coltivatori diretti (CD), né di imprenditori agricoli professionali (IAP) anche associati in società agricole (tutte realtà che traggono reddito e sostentamento grazie ai proventi dell’attività di imprenditoria agricola, con le conseguenti gestioni fiscali e l’apertura di posizioni previdenziali).

Fonte: tuttogalline.